Biodiversità? Valore da difendere. Appello internazionale di Fondazione Mach

Cristiano Vernesi tra i 20 ricercatori internazionali che mirano a promuovere un piano d’azione globale

C’è anche Cristiano Vernesi della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (TN) tra i 20 ricercatori internazionali impegnati a promuovere un’azione globale in difesa della biodiversità. Un vero e proprio “piano di azione“, utile a “proteggere la diversità genetica di tutte le specie animali e vegetali sul pianeta”.

“L’assunto di partenza – spiega Vernesi – è molto semplice: solo in presenza di una sufficiente diversità genetica le popolazioni naturali di qualsiasi specie possono affrontare la sfida del cambiamento globale ovvero del cambiamento del clima e dell’uso del suolo“.

L’appello dei ricercatori, deciso nel corso di una recente Training School della Cost Action G-BiKE – presieduta proprio da Cristiano Vernesi di Fondazione Edmund Mach – ha raccolto molta attenzione da parte della comunità scientifica.

Il gruppo di circa 20 ricercatori da tutto il mondo ha dunque inviato una lettera – pubblicata di recente sulla rivista Science – in cui si afferma che “la diversità genetica dovrebbe essere messa al centro per tutte le specie, siano esse selvatiche o no, in ogni programma di gestione e conservazione della biodiversità”.

Nuovi obiettivi saranno concordati alla Convenzione sulla diversità biologica in programma nel mese di ottobre. Sempre secondo i ricercatori, occorre infatti dare un nuovo corso al summit mondiale svoltosi nel 1992.

A Rio de Janeiro, i leader mondiali concordarono una strategia globale di “sviluppo sostenibile” che include tra i suoi pilastri fondamentali proprio la Convenzione sulla Diversità Biologica.

Un documento sottoscritto, ad oggi, da 193 Paesi, noto per aver portato alla definizione di biodiversità come la conosciamo oggi. In questo quadro, la Conferenza delle Parti (Cop) – l’organo chiamato ad approvare le raccomandazioni formulate dal Comitato Scientifico e Tecnico (Cst) – ha recentemente concordato e pubblicato una prima bozza sulla strategia post-2020.

Secondo Fondazione Edmund Mach e gli altri esperti internazionali, “la diversità genetica sarebbe però menzionata tangenzialmente e soprattutto sarebbe esclusivamente riferita alle specie domestiche e di interesse agricolo”. Da qui la necessità di intensificare l’impegno per la difesa globale della biodiversità.

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